Volumi
BIBLIOGRAFIA GRAMSCIANA RAGIONATA

VOLUME 1 1922-1965

a cura di Angelo d’Orsi
Roma, Viella 2008
pp. 354, € 45,00 | 9788883343032

La BGR – ideata e diretta da Angelo d’Orsi – raccoglie, cronologicamente disposti, secondo uno schema interno funzionale all’individuazione di vari tipi di interventi, tutto quanto si è prodotto su Gramsci in lingua italiana, a partire dal 1922 per arrivare ai giorni nostri. Per ciascun titolo vengono fornite non solo tutte le indicazioni bibliografiche complete, ma una scheda che presenta lo scritto, opportunamente contestualizzandolo, facendo capire orientamento degli autori, valore e limiti delle loro analisi. Completano l’opera una serie di apparati. Uno strumento indispensabile nel vastissimo universo degli studi gramsciani.

Indice

Prefazione di Giuseppe Vacca
Presentazione dell’opera di Angelo d’Orsi
Avvertenza
Abbreviazioni
Bibliografia Gramsciana Ragionata 1922-1965
Regesto delle testate periodiche
Indice degli autori, curatori, prefatori, traduttori, illustratori
Indice dei nomi
Notizie sui collaboratori

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Prefazione
di Giuseppe Vacca
Chi studia o soltanto legge Gramsci oggi in Italia non può prescindere dalla sterminata letteratura critica sul suo pensiero accumulatasi nelle più diverse lingue e culture in ogni area del mondo. Non può prescinderne perché, volente o nolente, ne è influenzato, perché quella letteratura circola, interagisce e rimbalza anche nel nostro paese, condizionando nei modi più diversi l’interpretazione del pensiero gramsciano. Perciò la Fondazione Istituto Gramsci, che fin dalla sua nascita (1950) ha il compito di pubblicare gli scritti di Gramsci e favorire lo studio del suo pensiero facendo tesoro delle innovazioni filologiche e critiche rese possibili dal progredire della ricerca, negli ultimi venti anni ha promosso nuove iniziative e si è dotata di nuovi strumenti. Fra le prime in questa sede vanno ricordati i convegni internazionali dedicati agli studi gramsciani nel mondo. Fra le seconde, la principale è la creazione della Bibliografia Internazionale Gramsciana consultabile sul sito web della Fondazione dove viene aggiornata costantemente. Naturalmente tutto ciò non basta, sarebbe necessario fornire un’informazione il più possibile completa della ricezione di Gramsci nei diversi contesti culturali e politici, seguirla nel tempo, dar conto della sua influenza e delle sue interazioni. Tale compito non è alla nostra portata e vi suppliamo, solo in parte, con gli Studi gramsciani nel mondo, una pubblicazione iniziata nel 2007 con la casa editrice il Mulino che, con volumi cronologici o tematici, intende offrire agli studiosi e al pubblico colto italiano un’informazione selettiva, ma sempre storicamente fondata, della diffusione e della ricezione del pensiero di Gramsci fuori d’Italia. Tuttavia per il nostro paese si può fare un lavoro diverso e più approfondito: si può dare un’informazione mirata, tendenzialmente completa sugli scritti dedicati a Gramsci da autori italiani o da autori stranieri tradotti in italiano.
Per questo abbiamo accolto con convinzione il progetto di Angelo d’Orsi, del quale vede ora la luce il primo volume. Motivi, linee guida e metodologia del progetto sono puntualmente illustrati da D’Orsi nella sua presentazione. Mi limito, perciò, ad aggiungere solo poche considerazioni. La presenza di Gramsci nella cultura italiana ha avuto fasi diverse e alterne fortune; ma, soprattutto gli studiosi italiani non possono prescindere dalle vicende che hanno riguardato la pubblicazione dei suoi scritti e dai dibattiti che ne hanno accompagnato la diffusione. Inoltre, la sua presenza è stata ed è talmente pervasiva da incrociare gli sviluppi della ricerca in pressoché tutte le discipline umanistiche. Almeno per alcuni periodi – non brevi e sicuramente intensi – la presenza di Gramsci può essere scelta come filo conduttore della storia degli intellettuali italiani nel sessantennio repubblicano e, più specificatamente, la “fortuna” e la “sfortuna” del suo pensiero costituiscono uno spaccato critico storiograficamente perspicuo. Su un terreno ancora più circoscritto, credo che si potrebbe parlare di “gramscismo” e “antigramscismo” come posizioni critico-ideologiche che hanno attraversato, con alterne fortune, la cultura della sinistra: non solo il Pei, anche il Psi e la sinistra extraparlamentare, quasi tutta dichiaratamente anti-gramsciana; e il dissidio continua nelle formazioni politiche variamente germinate dalle ceneri della loro storia. Ma il discorso riguarda anche la cultura liberale e la cultura cattolica, e non è chi non veda l’influenza dei diversi orientamenti maturati nei confronti di Gramsci nei loro ambiti sulla determinazione degli indirizzi politici da esse conseguenti.
Siamo dunque molto grati ad Angelo d’Orsi e agli studiosi giovani e meno giovani che, sotto la sua direzione, lavorano al progetto della BGR e siamo lieti che il primo tratto del cammino sia compiuto. Naturalmente il loro lavoro si è basato innanzi tutto sulla Bibliografia Internazionale Gramsciana e quindi mi corre l’obbligo di ricordarne i curatori, Maria Luisa Righi e Francesco Giasi, che hanno fornito un supporto fondamentale alla predisposizione del lavoro dei redattori. Così come ha fatto Dario Massimi, responsabile della Biblioteca della Fondazione Istituto Gramsci. Ma non potrei chiudere queste brevi considerazioni senza esprimere un sentito ringraziamento alla Fondazione Roma che, con il suo lungimirante sostegno economico, rende possibile la realizzazione del progetto, e all’editore Viella che, in condizioni di lavoro piuttosto impervie, lo traduce in volumi.