Volumi
Togliatti e gli intellettuali

La politica culturale dei comunisti italiani (1944-1964)

Albertina Vittoria
Carocci, Roma 2014
pp. 344, € 36,00 | 9788843076222
PUBBLICAZIONE REALIZZATA CON IL CONTRIBUTO DELLA FONDAZIONE

 
Negli anni del secondo dopoguerra il Partito comunista italiano si distinse nella costruzione di strumenti e di strutture per il “lavoro culturale”, finalizzati al coinvolgimento degli intellettuali. Anche in questo ambito Palmiro Togliatti fu determinante non solo per il ruolo di segretario nazionale del PCI, ma soprattutto perché riteneva che la politica culturale svolgesse una funzione fondamentale per un partito politico. In un contesto dominato dallo scontro tra i due blocchi, malgrado l’allineamento dei comunisti all’Unione Sovietica, Togliatti mirò a rafforzare, anche in contrasto con alcuni componenti del suo partito, le radici nazionali del PCI, a non limitare la politica culturale a mera propaganda ideologica, a fare in modo che il pensiero di Antonio Gramsci non solo ispirasse la costruzione del «partito nuovo», ma fosse anche riconosciuta, come scrisse, quale «coscienza critica di un secolo di storia del nostro paese». La documentazione che si è resa disponibile dopo la fine della Guerra fredda fornisce nuovi elementi per comprendere la complessità e l’originalità della politica culturale di Togliatti. A cinquant’anni dalla scomparsa, la Fondazione Istituto Gramsci ne vuole ricordare la figura anche con questa ricerca di Albertina Vittoria sul suo rapporto con gli intellettuali.

Indice

Prefazione, II

Nota archivistica e sigle, 21

1. Impegno politico e attività culturale nel dopoguerra

Ricostruire «gli animi e la società». Riviste di cultura, 24
Una cultura per le masse e l’apparato di partito, 37
All’indomani del 1947, 41
Agit-prop e lavoro ideologico, 46
La commissione culturale ed Emilio Sereni, 53

2. Togliatti e Gramsci

La nascita della Fondazione Gramsci, 67
Prima attività, 76
Libri e quaderni di Gramsci da Roma a Mosca a Roma, 80
Togliatti editore di Gramsci, 83
Salinari responsabile della commissione culturale, 89

3. Il “disgelo” culturale

Nuove esperienze, 98
Dalla Fondazione all’Istituto Gramsci, 103
“Società” e “Il Contemporaneo”, 110
Feltrinelli e “Movimento operaio”, 117
Una discussione all’Istituto Gramsci e un intervento di Togliatti, 129

4. La battaglia delle idee

Alicata alla direzione della commissione culturale, 151
Gli “strumenti” della battaglia delle idee, 164
I giovani storici comunisti e gli Epiloghi congressuali, 167
Il dibattito culturale a meta degli anni Cinquanta, 180

5. Gli intellettuali comunisti e il 1956

Prosegue il dibattito: la cultura marxista, 187
Il XX congresso del PCUS e la protesta nel PCI, 193
101 firme per l’Ungheria, 212
«Si sta con la propria parte anche quando questa sbaglia», 219
La discussione nella commissione culturale, 223

6. «Risalire la corrente». La politica culturale dopo il 1956

Rotture, ritiri, fine di esperienze, 236
Feltrinelli, l’Istituto e l’attività editoriale, 248
Un nuovo impegno per gli intellettuali comunisti, 253
La riorganizzazione dell’Istituto Gramsci e il primo convegno gramsciano, 260
“Studi Storici”, rivista di tendenza, 270

7. I primi anni Sessanta

La storia d’Italia e i conti con il fascismo, 280
Per un archivio del PCI: «documentazione oggettiva», 291
Trasformazioni della società e strutture dell’intervento culturale, 300
Gramsci e l’edizione critica dei Quaderni, 312

Riferimenti bibliografici, 321

Indice dei nomi, 335