L’Archivio Piero Tosi è parte del patrimonio degli Archivi della Fondazione Gramsci.
Le carte
La raccolta di bozzetti di Piero Tosi è stata donata alla Fondazione il 9 dicembre 2009 dall’artista e raccoglie 683 pezzi tra disegni, bozzetti (che costituiscono la gran parte del materiale) e foto delle scene e dei costumi da lui realizzati nel corso della sua cinquantennale carriera. Prima di essere aperti alla consultazione, i bozzetti e i disegni di Piero Tosi, saranno inventariati e riprodotti in formato digitale.
Piero Tosi
Nato a Firenze il 10 aprile 1927, vi frequenta l’Istituto d’Arte e quindi l’Accademia di Belle Arti, dove segue tra gli altri i corsi di Ottone Rosai. Debutta nel 1947 a Firenze, al Rondò di Bacco di Palazzo Pitti, disegnando i costumi per Il candeliere di Musset, spettacolo che segna anche il debutto di Franco Enriquez regista e Giorgio Albertazzi attore. Lavora come assistente di Maria de Matteis alla realizzazione dei costumi e dell’attrezzeria per Troilo e Cressida di Shakespeare, andato in scena nel 1949 nei giardini di Boboli con la regia di Luchino Visconti.
È proprio con Visconti che Tosi debutta nel cinema, firmando nel 1951 i costumi di Bellissima. Negli anni immediatamente seguenti lavora soprattutto come assistente di Gino Brosio per gli arredamenti di molti film prodotti dalla Titanus, esperienza questa che Tosi considera la sua grande scuola di cinema insieme all’incontro con Mario Soldati, per il quale disegna tra l’altro i costumi di Policarpo, ufficiale di scrittura. Tra gli spettacoli teatrali cui Tosi ha collaborato ricordiamo Lulù di Bertolazzi, Euridice di Peri e La bohème (regie di Franco Zeffirelli); La gatta sul tetto che scotta di Williams (regia di Raymond Rouleau); Beatrice di Tenda di Bellini (regia di Enriquez); Il pirata di Bellini, La vedova allegra di Lehár e Don Carlo di Verdi (regia di Mauro Bolognini). Più rilevante il contributo che Tosi ha dato al cinema, collaborando con i maggiori registi italiani, tra i quali Bolognini (La viaccia, Senilità, Metello, Bubù, Per le antiche scale, La storia vera della signora delle camelie); Mario Monicelli (I compagni); Vittorio De Sica (Ieri, oggi, domani e Matrimonio all’italiana); Federico Fellini (Tre passi nel delirio); Pier Paolo Pasolini (Medea e l’episodio La terra vista dalla luna); Liliana Cavani (Il portiere di notte, Al di là del bene e del male, La pelle); Edouard Molinaro (Il vizietto); Zeffirelli (La traviata, Storia di una capinera). Un discorso a parte merita la lunga, costante collaborazione che ha legato Tosi a Visconti nell’arco di un quarto di secolo. Tosi disegna scene e costumi per le edizioni viscontiane della Locandiera di Goldoni, La sonnambula di Bellini, Zio Vania di Cecov e Macbeth di Verdi (quest’ultimo a tutt’oggi lo spettacolo prediletto di Tosi ), tutti spettacoli che hanno segnato una data nella storia del teatro europeo, rivoluzionando le concezioni tradizionali della messa in scena. Inoltre firma i costumi di alcuni spettacoli teatrali (Dommage qu’elle soit une p… di Ford, l’edizione spoletina de La traviata di Verdi e Manon Lescaut di Puccini) e di quasi tutti i film che Visconti realizza dopo Bellissima: Senso, Le notti bianche, Rocco e i suoi fratelli, Il Gattopardo, Lo straniero, La caduta degli dei, Morte a Venezia, Ludwig, Gruppo di famiglia in un interno, L’innocente. Dal 1988 Tosi è il docente responsabile del corso di Costume della Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia.